L’inaugurazione è stata a sorpresa, o meglio «una giornata di prova» come l’ha definita lo chef fra una pizzetta napoletana fritta e altri invitanti bocconcini destinati all’aperitivo. E così alle 12 in punto di domenica 23 luglio 2017, in via Cosmo 6 a Torino, la fiammante cucina dell’Antonino Cannavacciuolo bistrot macinava decine e decine di portate. «La vera apertura sarà domani - ha spiegato sotto la scritta “Houston we have had a problem che sta sopra una cucina degna di Cape Canaveral - quello di oggi è un pranzo di rodaggio».
Il locale è di un’eleganza sobria e studiato nei minimi dettagli per mettere a proprio agio il cliente. È a due piani, con quello sotterraneo «molto più torinese, con i mattoncini a vista» spiega Cannavacciuolo. «Non appena ho visto questa location dietro la Gran Madre l’ho subito sentita il posto mio, in grado di dare grandi sensazioni positive. E per questo in due minuti ho detto sì».
Grandissima la cantina, con un vastissimo assortimento di vini e di champagne, mentre il menu sarà come sempre di tradizione partenopea, ma incrocerà anche altre suggestioni gastronomiche, magari proprio piemontesi. Lo chef inaugura a Torino il suo primo bistrot, ma non esclude che il prossimo passo possa essere Milano o Roma. Il locale, che ha una cinquantina di coperti, è dotato anche di un dehors affacciato su via Santorre di Santarosa.
In cucina l'allievo campano Sommo, cresciuto nella scuola del giudice di Masterchef. Sarà lui a comporre un menù che promette di portare in tavola Piemonte e Campania. Non resta che provare. Ovviamente chiamando già ora, perché Antonino sembra aver già conquistato il cuore, ma soprattutto lo stomaco, dei torinesi, si potrà forse prenotare per questo autunno.
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